“Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante tu ne possa sognare nella tua filosofia.”

Amleto, W. Shakespeare

I sensi umani portano alla convinzione che l’uomo abbia un solo corpo, quello fisico. Tuttavia, ci sono persone che, intorno a quel corpo, riescono a scorgere dei bagliori o delle luminescenze, che ne travalicano i confini. Una sagoma morbida e lucente emana dalla silhouette: ebbene, quella luce è un altro corpo del sistema umano, il cui nome è corpo eterico o aura.

Questo corpo è il secondo strato dell’essere umano.

Ma, visto che c’è un secondo, ce ne saranno forse anche altri?

 La risposta è: sì, ce ne sono anche altri. Ma perché non sono visibili a occhio nudo?

Perché tutto è energia, ma non tutta l’energia si muove alla stessa velocità o con la stessa vibrazione: più è lenta, più è densa (corpo fisico), ma man mano che la sua velocità aumenta, diventa più difficile, per l’occhio umano, identificarla.

Aristotele ci ha parlato di “motore immobile”, causa prima dell’Universo: si riferiva (per i credenti) a Dio o alla Sorgente di ogni energia, capace – tra le altre cose – di vibrare così velocemente, da sembrare immobile.

Un po’ come accade, a livello molto più basso, guardando il cerchione di un’auto girare molto velocemente per apparire, infatti, fermo.

 Se pensi che emozioni e pensieri siano contenuti nel tuo corpo fisico e nella tua mente, continua a leggere: potresti avere delle sorprese.

I corpi umani

Oltre al corpo fisico, si contano sei corpi sottili, molto diversi tra loro, ma interconnessi. Un essere umano è, infatti, un sistema molto complesso, non realizzato a compartimenti stagni, ma a strati comunicanti che, nella migliore delle ipotesi, si interfacciano fluidamente tra loro.

 

Il corpo eterico (o astrale o aura) è quello che vigila sul corpo fisico, soprattutto durante il sonno, che è rigenerante proprio grazie all’azione di questo secondo corpo. Nel suo spazio si trovano i chakra (i centri di energia dell’essere umano) e la sua presenza costituisce il ponte tra il corpo fisico e gli altri sottili. Quel bagliore bianco che si può scorgere intorno alla figura di una persona è proprio la sua energia o aura. Anche chi non ha particolari doti percettive, può provare a vedere il corpo eterico, fissando un punto a pochi centimetri da una persona posta su uno sfondo bianco.

 

Il corpo emotivo (o astrale) è quello che consente di viaggiare su altri livelli di realtà, come se si fosse dei fantasmi. È costituito da un’energia più sottile e veloce di quella del precedente ed è il luogo dove risiedono i sentimenti e le emozioni, sia positive e nobili, come l’amore e la compassione, sia meno positive, come le paure e il dolore.

 

Il corpo mentale è il quarto dei corpi a corredo dell’essere umano: qui, risiedono i pensieri, la razionalità, l’immaginazione, l’intelletto. Per la sua complessità, si divide in due parti: corpo mentale inferiore (o razionale) e corpo mentale superiore.

Il primo è legato al corpo emotivo e, in virtù di questo, lo riconosciamo, perché è quello che si rammarica per gli errori di ieri e si preoccupa per quello che accadrà domani; è quello che non tace mai, che boicotta sempre le intuizioni, che desidera rimanere nella zona di confort e che giudica. Ma è anche quello che permette di studiare, di ricordare dove abbiamo parcheggiato la macchina e di calcolare il resto che dobbiamo ricevere dopo aver pagato qualcosa. Ne abbiamo parlato nell’articolo sulla Carrozza Alchemica, perché è rappresentato dal cocchiere.

Il corpo mentale superiore è in contatto col corpo successivo, quello causale. Vive nel presente (e mai nel passato o nel futuro), è connesso all’anima e all’intuizione, e le conoscenze che arrivano da lui sono sempre attendibili e mai opinabili (a differenza, ad esempio, di quelle dei libri di storia…).

 

Al giorno d’oggi, sono tante le persone che, trincerandosi dietro un finto manto di razionalità (corpo mentale inferiore) sono completamente identificate con il loro corpo emotivo, incarnando le loro paure più ancestrali. Memorie inconsce scatenate dalla paura irrazionale della malattia, del confinamento o addirittura dei propri simili, impediscono a molti di raggiungere la propria anima e li spingono a confondere un comportamento completamente emotivo e altalenante con uno dettato dal raziocinio.

 

Molte persone si identificano totalmente in uno di questi corpi: sono gli uomini 1, 2 e 3 di Gurdjieff, di cui abbiamo parlato qui.

 

Il quinto è il corpo causale, cioè l’anima, l’essenza legata al karma, quella che si reincarna di vita in vita, che conosce tutto quello che ci è accaduto nelle vite passate e possiede una coscienza superiore. L’anima ci parla attraverso le intuizioni che passano dal corpo mentale. Quando le ascoltiamo, si incanalano in quello superiore, mentre quando ci mettiamo le mani sulle orecchie (e sul cuore) per non sentire, allora finiscono al mentale inferiore che si fa beffe di loro. Peccato che le intuizioni dicano sempre la verità e i boicottaggi no… Grazie alla meditazione, possiamo entrare in contatto con questa parte profonda, che ci guiderà in questa vita per arrivare a compiere le nostre missioni.

 

Gli ultimi due corpi, un po’ come gli uomini 6 e 7 di Gurdjieff si manifestano diversamente.

Il corpo buddhico è quello dei santi e dei bodhisattva, anime risvegliate che decidono autonomamente di reincarnarsi per aiutare chi è già sulla Terra per compiere il suo ciclo; il corpo divino (o atmico) è quello direttamente in contatto con Dio, indipendentemente dalla propria religione ed è il corpo delle persone illuminate. La sua sede è il chakra del cuore, il nostro vero e unico organo per una conoscenza superiore.

 

L’essere umano è tutto questo: per raggiungere una consapevolezza sempre più alta, è necessario non identificarsi mai con uno solo dei propri corpi a scapito degli altri, ma incarnarli tutti in un equilibrio che, ogni giorno – lo sappiamo bene – viene messo alla prova dal momento che stiamo vivendo.

 

Tuttavia, questa rinnovata consapevolezza potrà far capire che è proprio in virtù di questo momento storico che sarà possibile raggiungere un livello di coscienza superiore e bilanciato.

 

Le discipline olistiche, come la meditazione, il ThetaHealing® e il Reiki (soprattutto di terzo livello) possono aiutare a muoversi verso quell’equilibrio che aiuterà a comprendere e portare a termine le missioni che ci siamo posti in questa incarnazione!