Paura, Coraggio, libertà e… Libertà

Verrà un giorno che l’uomo si risveglierà dall’oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo… L’uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo.”

Giordano Bruno

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Dallo scorso anno si sente ripetere spesso una frase pronunciata di Martin Luther King negli anni ’60: “La mia libertà finisce dove comincia la tua”.

Questa frase, nata in un contesto molto diverso da quello attuale, esortava le persone di colore a rivendicare quei diritti che non avevano mai avuto negli USA, per mantenere i quali si rendeva necessario fissare dei paletti, affinché non si tornasse indietro.

A sessant’anni da allora, possiamo fare alcune considerazioni strettamente legate al periodo attuale, considerando per prima cosa l’evoluzione spirituale delle coscienze, in corso in questi secoli e, in particolare, negli ultimi decenni.

Prima di tutto, è necessario notare che, se la propria libertà finisce dove comincia quella di un altro, allora la nostra libertà dipende dagli altri, come la loro dipende da noi. Se questo pensiero da una parte indica una chiara interconnessione tra tutti, dall’altra ci ricorda – essendo ognuno artefice e responsabile della propria realtà – che interconnessione non è interdipendenza o sudditanza, e che nessuno può sottrarre a un altro un bene inalienabile e prezioso come la libertà, in maniera del tutto arbitraria, senza la condiscendenza (spesso inconscia) della persona alla quale la libertà è sottratta.

Seconda considerazione: la Libertà non è una torta che si spartisce (perché non ha una dimensione quantificabile), ma una condizione che hanno tutti o non ha nessuno.

Pensiamo forse che i secondini, in prigione, si sentano liberi solo perché stanno da una parte delle sbarre anziché dall’altra? Difficile da credere, perché in un ambiente dove non c’è libertà per uno, non c’è libertà per nessuno.

Ma, allora, che cos’è la Libertà?

La vera Libertà è essere consapevoli che tutto quello che accade dipende da noi.

Anche il fatto, ad esempio, di finire in prigione.

Ovviamente, quando pensiamo a cose estreme come questa, sicuramente non parliamo di desideri a livello conscio (chi avrebbe mai desiderio, consciamente, di finire in galera?), ma di richieste evolutive dell’inconscio. E se si accetta e si interiorizza questa Verità, ci si assumono quelle responsabilità che altrimenti si demanderebbero agli altri, impedendosi di crescere.

Ad esempio, se una persona perde dei soldi per un investimento errato e, al posto di accollarsene la responsabilità, cerca di scaricarla all’esterno, incolpando chi gli ha proposto l’investimento (indipendentemente dal fatto che questi fosse o meno in malafede), sta rinunciando al suo potere personale e alla sua Libertà. Certo, in giro ci sono truffatori di ogni sorta, ma accettare o meno di essere truffati dipende da noi. Perché la scelta c’è, sempre. Può essere difficile, può significare assumersi grosse responsabilità e affrontarne le conseguenze, ma c’è sempre.

Veniamo sulla Terra per imparare, come se fossimo a scuola: impariamo le Virtù, come usarle, come migliorarci e, poi, come aiutare gli altri a fare lo stesso (ognuno ha i suoi tempi). Impariamo, quindi, anche cos’è la Libertà, come sperimentarla e sentirla nel cuore, con Coraggio.

Quando la Libertà sarà interiorizzata nel più alto dei modi, sarà difficile che tra le esperienze di vita ci sia – ad esempio – la prigionia, perché ormai non ce ne sarà più bisogno.

Mancanza di libertà e paura

La mancanza di libertà (o la sensazione di non essere liberi) si accompagna sempre alla paura, rimandando immediatamente alla condizione di sopravvivenza, insita nell’uomo, di cui parla il ThetaHealing®

Ma è la mancanza di libertà a portare alla paura o viceversa?

Prendiamo in esame l’attuale situazione del Green Pass da un punto meramente funzionale, senza dare giudizi etici. Chi lo possiede (o, meglio, possedeva), è “libero” di svolgere attività comuni, prima appannaggio di tutti. Ma siamo davvero sicuri che i detentori del pass, possedendolo, si “sentano” davvero liberi e tranquilli? Nono sono forse molte le persone che, per paura di ammalarsi e di incontrare gli altri, evitano qualsiasi posto pubblico? E quelli che si recano in questi luoghi, lo fanno spesso con un’oppressione sul cuore (per gli antichi, sede del Coraggio, la cui etimologia viene proprio dal cor, cordis latino, cioè il cuore).

Questo accade perché – come postulato prima – in una società, se alcuni sono arbitrariamente privati della libertà (premesso che parliamo della libertà come convenzionalmente conosciuta dalla maggioranza e non della Libertà del Settimo Piano dell’Esistenza o Universale o Divina, a seconda di come la si conosca), nessuna ce l’ha veramente.

Quello che si vuole far notare qui è come la paura porti all’autolimitazione e, quindi, alla mancanza di libertà (e non il contrario) e come solo lo sviluppo della prima tra tutte le virtù, il Coraggio, possa aiutare a fare chiarezza e a compiere i passi decisivi verso la propria Libertà personale e, di conseguenza, globale.

Conclusioni

Quindi, in definitiva, pensiamo davvero che la LIBERTÀ sia qualcosa che può essere sottratto? La vera LIBERTÀ, quella dell’anima, del cuore e della mente, è inalienabile, non dipende da nessuno, se non da se stessi e – una volta raggiunta e interiorizzata – non può essere sottratta da nessuno. Se una persona raggiunge questo grado di consapevolezza proverà l’anelito alla vera LIBERTÀ e sarà effettivamente libera, ovunque si trovi.

Per questo, ritenere che la LIBERTÀ di qualcuno finisca dove comincia quella di un altro, è ormai un concetto obsoleto, che deriva dalla confusione tra libertà e Libertà, che ha avuto le sue ragioni di essere, ma a partire dal quale è necessario evolvere con intuizioni 

 Chiara