L’anno scorso, in piena pandemia, mi sono imbattuta in un video americano estremamente esplicito riguardo computer quantistici e progetto Looking Glass: un ex militare viene intervistato da una giornalista e dice molto più cose di quante se ne possano percepire a una prima visione. Illuminante e coinvolgente, questo video fa un interessante paragone con una partita a scacchi, che mi ha dato l’idea di scrivere il testo che segue.

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Immagina che si stia svolgendo una partita a scacchi tra i due più grandi scacchisti dell’Universo intero e oltre. Si misurano da molto tempo – diciamo, per comodità, millenni – ed entrambi sanno che il gioco sta per finire.

Ed entrambi sanno come finirà.

Gli scacchi sono un gioco di previsione per cui, per loro, è scontato essere consapevoli del fatto che il Bianco vincerà, ma il nero di arrendersi non ne vuol proprio sapere (è fatto così) e quindi cerca di tirarla per le lunghe, con mosse e “contromosse”, che rimandano l’inevitabile conclusione.

Intorno alla zona di gioco ci sono 8 miliardi circa di spettatori (!). Ovviamente, visto il numero, solo alcuni vedono bene quello che sta succedendo, i più vicini. Man mano che ci si allontana dalla scacchiera, le persone sono sempre meno attente, interessate, fino a che, nelle ultime file, gli astanti non sanno nemmeno che si sta svolgendo una partita a scacchi. Anzi, non sanno nemmeno cosa siano gli scacchi: per loro non esistono, hanno ben altro a cui pensare (o, meglio, da sognare)! Non hanno la consapevolezza di essere spettatori, figuriamoci comprendere di essere in presenza della più importante partita a scacchi della Storia dell’Universo! Infatti, non si accorgono neanche di essere profondamente addormentati.

Mentre la fine si approssima, le mosse del nero diventano sempre più scomposte, impazienti; anche i suoi movimenti diventano spigolosi, tradendo la paura. Quanto vorrebbe alzarsi e andarsene… ma non può, perché la partita non si può abbandonare.

Tra le primissime file di spettatori svegli – divisi tra chi è completamente consapevole di cosa sia davvero in gioco e chi lo sta intuendo poco alla volta – e le ultime – quelle degli ignari (e ignavi) addormentati – ci sono sequele di persone assonnate che, col tempo e qualche momento di veglia qua e là, si accorgono che forse qui non si tratta solo di una partita a scacchi, ma che c’è dell’altro.

Si sa che la vittoria è più facile quando si gioca in casa, così sia il Bianco che il nero chiedono ai loro aiutanti, seduti nelle poltronissime, di interagire con quelli delle file di mezzo. Il Bianco chiede loro di svegliarli, il nero di tenerli sopiti il più a lungo possibile, così non tiferanno per il Bianco e saranno più facili da “indirizzare”.

La sfida si insinua così anche tra gli spettatori: a poco a poco, qualcuno si sveglia (talvolta di colpo, talvolta a piccoli passi) e, aprendo bene gli occhi, vede chi vincerà, ma capisce anche che l’approssimarsi della sconfitta rende il nero sempre più cattivo e più incline a mandare i suoi perniciosi sgherri non a convincere, ma a costringere, non a persuadere, ma a ricattare le file centrali, perché rimangano nel limbo del dormiveglia – nella loro ipnosi di massa – buttando loro fumo negli occhi o cercando, con lusinghe, di tirarli dalla sua parte.

Perché più il nero si avvicina alla sconfitta, peggiori sono le sue ritorsioni su chi non lo sostiene.

Al contrario, gli aiutanti del Bianco talvolta li strigliano, talvolta parlano loro dolcemente, inviando sempre segnali e simboli affinché, riprendendosi dal torpore, comprendano cosa si apparecchia davanti a loro e decidano, con il libero arbitrio, per chi parteggiare. Perché il Bianco non costringe, ma mostra la Verità e la Via.

Alcuni appena risvegliati cercano, senza successo, di volgersi alle ultime file, tentando di richiamare alla coscienza e alla consapevolezza gli spettatori addormentati profondamente, ma quelli sbraitano nel sonno, li prendono per pazzi, pretendono di ritornare ai loro sogni. Alcuni, addirittura li aggrediscono con violenza verbale e fisica.

Gli spettatori delle prime file, loro sanno cosa succederà quando la partita finirà e quale mondo scaturirà dalla fine dei giochi.

E lo scacco matto è davvero prossimo.

Quello che davvero pochi vedono è che, per quanto il nero si opponga, anche lui sta lavorando per il Bianco. Perché il male è sempre a servizio del Bene, consapevolmente o inconsapevolmente.

 Chiara

Liberamente tratto dal video:

IL FUTURO INEVITABILE DEL DEEP STATE VISTO DALLO STESSO DEEP STATE ATTRAVERSO IL LOOKING GLASS

https://www.facebook.com/watch/?ref=saved&v=632467577446479